Diciamo la verità: esistono persone bravissime a fare i regali. Persone attente, piene di inventiva, dotate di abilità manuali (penso, per esempio, a chi sa lavorare ai ferri), persone ricche di spunti originali e capaci di sorprendere il prossimo, donandogli un sorriso.
D’altra parte, però, esiste una pletora di individui che arrancano, faticano, vanno in pappa, detestano, sentono la pressione della prestazione e, di solito, o regali non ne fanno proprio, oppure spendono troppo, oppure sbagliano puntualmente (le ultime due opzioni possono anche combinarsi: spendere troppo e sbagliare, anche se qui ci vuole proprio del professionismo).
Ora, posto che scambiarsi regali a Natale è un atto di puro consumismo, e su questo siamo tutti d’accordo, per non parlare dell’over-produzione di monnezza, tra packaging, incarti colorati, nastrini, scotch, plastiche e polistirolo, diciamo pure che ci sono situazioni nelle quali proprio non si può evitare il regalo (anche nella versione pensierino) per una questione sociale, di equilibri, di etichetta, che va bene fare gli anarchici o i sovversivi, ma poi pranzare col muso lungo o col senso di colpa per aver ricevuto e non aver ricambiato non è bello. D’altronde può persino accadere che ci faccia piacere, ebbene sì, fare un pensiero a una persona cara. In questo caso, agevolo una lista di possibili idee a basso sbattimento che potrebbero aiutarvi a svangare anche questo Natale, partendo dal principio che il regalo deve sì incontrare il gusto o le necessità del destinatario, ma può pure essere qualcosa che lo sproni a provare nuove esperienze o introdurre virtuose abitudini.
SPETTACOLI TEATRALI - Budget: dai 20 euro in su
Potete optare per cose più o meno impegnate. Io e il mio amico Giovanni abbiamo iniziato a regalarci biglietti per spettacoli di stand-up comedy (ha iniziato lui, a onor del vero, per il mio compleanno) al grido di: “Abbiamo bisogno di ridere”. Quant’è vero! Al momento abbiamo tre appuntamenti fissati per la prossima primavera, e il costo è piuttosto sostenibile: 20 euro circa. Anche i concerti sono un’ottima idea, ma lì il budget sale. E dovete conoscere bene i gusti dell’altra persona, perché a quelli bisogna attenersi, e non vorreste trovarvi, ne sono certa, nella condizione di comprare il biglietto per un concerto di, chessò, Tony Effe. Insomma, valutate voi.
ABBONAMENTI - Budget da 15 euro in su
Dipende dall’abbonamento che scegliete e dal servizio per cui optate. Un anno di Spotify per ascoltare tutta la musica senza interruzioni pubblicitarie? Siete sui 99 euro. Una piattaforma di streaming per guardare serie tv o documentari o programmi di intrattenimento? Varia, dai 70 euro di Discovery, ai circa 167 di Netflix (un po’ too much). E se invece fosse un anno di Internazionale, intendo la rivista, giusto per ricordarsi quanto grande sia il mondo e quanto ovunque tutto stia andando a ramengo? Siamo sempre sui 100 euro. E se fosse un abbonamento a La Stampa così finalmente si possono leggere tutti i pezzi di Sciandivasci in chiaro? Sono 12 euro, spesi bene. E se invece fosse un abbonamento a una newsletter (non dico questa eh)? Siamo sui 50-60 euro. Se fosse un abbonamento ai mezzi pubblici, tipo ATM, per muoversi in modo sostenibile e respirare un po’ meno lo schifo che respiriamo? Sono 330 euro. Se fosse un abbonamento in una palestra? Lì forse serve un finanziamento. E se invece si trattasse di una bella tessera per andare al cinema? Informatevi nelle vostre città, ma pure quella non è una brutta idea. Quasi tutti questi regali, potrete farli senza muovere il culo, comodamente seduti sulla poltrona, sulla sedia, sulla tazza del cesso.
GIFT CARD - Budget: a piacere
Sfatiamo per cortesia anche quel mito in virtù del quale le gift card sono un regalo triste. Per carità, denunciano una certa rinuncia al brivido del rischio; segnano il declino della scelta individuale di abiti o accessori conto terzi; però se sapete che quella persona è affezionata a un determinato marchio o negozio, e le regalate la possibilità di andare a fare shopping proprio lì, per prendere qualcosa di cui ha bisogno (magari rifare il parco mutande che sono ormai logore, o i reggiseni che hanno i ferretti che escono e rischiano di trafiggere il torace, o le scarpe la cui suola è consumata e non recuperabile presso il calzolaio - ricordiamolo che esiste il calzolaio-, o la borsa che è ormai sfondata) oppure, viceversa, qualcosa di non indispensabile che non si concederebbe coi suoi danari, proprio perché NON indispensabile, insomma secondo me non fate così male. Anche qui comunque parliamo di sbattimento zero.
DONAZIONE - Budget: a piacere
In totale franchezza, tutti abbiamo tutto, comunque troppo, più di quanto davvero ci serva, e sappiamo bene, invece, quali situazioni orrende ci siano nel mondo. Certo, non è che serva ricordarsene solo a Natale, però meglio a Natale che mai. L’anno scorso io ho regalato delle donazioni, ho stampato il foglio e l’ho infilato in un alcune copie di un libro che mi era piaciuto molto e che regalavo insieme alla donazione (La vita di chi resta, di Matteo B. Bianchi, Mondadori). Unica nota negativa: da allora ho ricevuto una quantità esorbitante di posta dall’associazione a cui ho fatto le donazioni, praticamente l’unica corrispondenza che io riceva (a parte le missive dell’Agenzia delle Entrate che ogni volta mi fanno venire un chitemmorto); cosa, questa, che mi fa pensare che almeno il 15% di quanto ho donato sia stato investito in carteggio. Ecco, questo magari no. Usate gli euro che ricevete per le ragioni per cui li ricevete. E siate sostenibili. Siamo nel 2024, quasi 2025. Esistono le e-mail, da circa trent’anni.
LIBRI - Budget: dai 15 euro in su
Questo per me è un altro regalo utile sempre. Non importa se la persona che lo riceve non apre un libro dalla scuola dell’obbligo. Un libro non è mai sbagliato. Mai. I libri non scadono, i libri sono una forma di resistenza culturale (non tutti, s’intende), e sono in qualche modo una specie di beneficenza fatta a un’industria (sembra paradossale, lo so, ma è un’industria pure quella) in crisi irreversibile da tempo immemore. Prima o poi, magari, viene il momento di aprirlo, quel romanzo o quel saggio. Prima o poi, è utile avercelo in casa. Oppure si può riciclare. Oppure vendere su Vinted. Potreste regalare il libro che vi è piaciuto di più quest’anno o, se siete affetti da quella forma di analfabetismo contemporaneo per cui leggete solo cose che vi compaiono sul display del telefono, parlate con i librai, chiedete consiglio, raccontate gli interessi della persona a cui volete fare il regalo, e se possibile comprate in negozio. Certo, se il destinatario usa l’e-reader, di nuovo, dovete fargli una card. Non dimenticate, però, che esistono anche i fumetti, i libri fotografici, quelli musicali, quelli dedicati alla moda, quelli che sono veri e propri volumi, belli da avere in casa (con la dignità di quelle che, un tempo, chiamavamo “enciclopedie”).
TRATTAMENTO - Budget: dai 30 euro in su
Un’altra tipologia di regalo che andrebbe rivalutata, a mio umile avviso, è il trattamento. Che tipo di trattamento? Non quello sanitario obbligatorio, ma quello che dona conforto e gratificazione. Personalmente ho una predilezione assoluta per i massaggi, non ne faccio da una vita, ma li ho sempre trovati una delle esperienze più ristoratrici che l’homo sapiens possa vivere. Per carità, non piacciono a tutti, ma ci sono molte opzioni diverse: trattamenti destinati al corpo, ai capelli, alle mani, ai piedi, allo spirito, fate voi. Fosse pure una bella messa in piega dal parrucchiere, va bene. In generale, rivalutiamo l’esperienza come dono. Soprattutto laddove di oggetti ne possediamo in eccesso tutti.
CORSO - Budget: who knows
Qui saliamo di budget, ma magari il destinatario è una persona particolarmente importante, per la quale siamo disposti a spendere qualcosina in più, e abbiamo la fortuna di poterlo fare (non che l’amore si misuri in euro, so che dirlo stupirà molti, ma mi sembra opportuno precisarlo)… e allora perché no? Chiedetevi: c’è qualcosa che questa persona ama fare e che vorrebbe saper fare meglio? Una disciplina, un’arte, uno sport? Può essere forse una masterclass di cucina? Può essere un pacchetto di lezioni di - boh - yoga? Può essere un corso di scrittura creativa? Oppure di teatro? Oppure di tango? Oppure di fotografia? Un corso per imparare a truccarsi? Oppure, se siete indecisi, ci sono hub come DoFit sui quali scegliere tra tanti corsi e guide che spaziano dagli allenamenti, alle ricette, alla pedagogia, agli hobby (ho visto Maurizia ieri a pranzo, aveva un cappello pazzesco, che s’è fatta da sola, perché sta imparando a lavorare la lana con un video-corso su DoFit).
SELF CARE - Budget: dai 20 euro in su
Si apre poi la galassia dei prodotti per la cura personale, che spaziano dal profumo (però dovete sapere quale sia la fragranza gradita a chi lo riceverà), fino al makeup (io ti voglio bene se mi regali un mascara, qualunque mascara, non me ne frega nulla, quanto stracazzo costa un mascara?), passando per le creme, i tonici, i sieri, le robe per la pelle più in generale. Ora, a questo proposito, io devo confessarvi una cosa: ho ricevuto (sì, a volte mi succede ancora di ricevere delle cose in regalo, che non siano libri che probabilmente non avrò mai il tempo di leggere) dei prodotti per il viso. Per me, che sono l’anti beauty-routine fatta persona, è stata un’epifania! Sono meravigliosi, hanno una texture fantastica, un profumo irresistibile, mi danno la sensazione di essere in una Spa, anche se sono nel bagno incasinato di casa mia. La cosa incredibile è che da quando ho iniziato non ho più smesso e la sera non vedo l’ora di farmi la mia routine… improvvisamente struccare, detergere e nutrire la pelle non è più l’ennesima rottura di palle di cui occuparsi ma un vero momento di cura di sé, iper-gratificante. Costano tanto, durano tanto, ma quando li spalmi o li spruzzi, hai la chiara sensazione che valgano ciò che costano (li trovate qui; ne ho parlato ieri su Instagram, c’è un video nelle stories dove mostro cosa sto usando e come; senza che nessuna Pulpo sia stata pagata per questo scopo, posso dirvi anche che AnnaB ha predisposto uno sconto del 15% per chi userà il codice Stella15, sappiatelo).
CIBO/VINO - Budget: dai 20 euro in su
Per restare sempre nel regno dei regali utili, a meno che i destinatari non siano astemi o non seguano un regime alimentare ferreo, un ottimo presente è il cibo o il vino di qualità. Quando ero in ufficio, al rientro dal Natale in Puglia, io spacciavo Capocollo di Martina Franca (quasi nessuno, ai tempi, era vegano o vegetariano). Oppure ho più volte regalato le conserve di Mastrototaro, pugliesi anch’esse si intende, e deliziose.
GIOCATTOLI - Budget: dai 30-40 euro in su
Passando di palo in frasca, da un piacere all’altro, anche se qua abbiamo smesso di parlarne perché la vita ci ha imbruttite come persone, vale sempre l'idea di regalare i cosiddetti giocattoli per adulti (sì, mi riferisco ai sex toys). Certo, con un minimo di oculatezza, magari non alla zia ottuagenaria che, lo sappiamo, ne resterebbe turbata o offesa (anche se…), ma ad amiche (e amici, l’offerta per gli uomini si è notevolmente ampliata) si può fare. Del resto, dal mio umile punto di vista, un succhiaclitoride (che nome meraviglioso) non si nega a nessuno (il mio preferito è quello LELO, il Sona, ma ce ne sono anche di fasce di prezzo più basse). Comunque scegliete marchi affidabili e leggete recensioni e schede tecniche sui materiali (anche se gli anni del brutalismo fallico pieno di ftalati mi pare siano passati da un pezzo).
PIANTA - Budget dai 20 euro in su
La pianta è un dono a mio avviso ingiustamente sottovalutato. Sembra un po’ il classico regalo che si faceva in un tempo passato - quello in cui esistevano le cosiddette “buone maniere” - quando si andava per la prima volta a casa di qualcuno, soprattutto se quel qualcuno erano i genitori della persona con la quale ti apprestavi a coronare il sogno borghese dell’amore coniugale. E invece le piante sono un dono bellissimo, innanzitutto perché costano, ma c’è un’ampia possibilità di scelta. In secondo luogo, arredano la casa e sono una forma di vita con la quale persino i più cinici non dovrebbero aver problemi a convivere. In terzo luogo, esistono tipologie di piante capaci di sopravvivere rigogliose anche in condizioni particolarmente ostili (una su tutte, il Pothos, l’highlander dei vegetali). Ma poi se volete essere veramente seri, e non mettere a repentaglio la sopravvivenza dell’arbusto con l’eventuale pollice nero del destinatario, potete comprare anche i vasi con il sistema di auto-irrigazione integrato (costano, quanto o più della pianta, ma sono la vera svolta per agevolarne la sopravvivenza).
ASSOLUTAMENTE NO
Chiudiamo questa carrellata di spunti e idee utilissime ribadendo i grandi NO dei regali:
NO agli auto-regali (del tipo che voglio tantissimo la friggitrice ad aria - no, la voglio ma non così tanto, è per dire - e dunque la regalo al mio compagno)
NO ai regali per la casa, tipo quadri, stampe o soprammobili, a meno che non sappiate con precisione assoluta cosa amano davvero i proprietari di casa, perché va detto che ognuno, nella propria dimora, dev’essere libero di esporre, appendere, mostrare ciò che vuole, e non c’è nulla di più increscioso che ricevere in dono qualcosa che poi ci si sente obbligati a collocare, invece di assecondare il bisogno sincero di occultarlo o disfarsene.
NO ai regali per la casa, neppure se sono per la vostra casa. O meglio: se è una cosa stabilita di comune accordo del tipo “Siamo affetti da una grave dissociazione cognitiva in virtù della quale pur avendo le maglie bucate desideriamo fortissimamente possedere una lampada FLOS e, dunque, invece di regalarci un pullover che non sia 100% acrilico, ci regaliamo una Parentesi di Castiglioni” va bene. Cioè se avete questo disturbo e lo condividete, okay. Ma in tutti gli altri casi NO. NO soprattutto a pentole, stoviglie, robot per essere massaie più performanti a meno che non vengano espressamente indicati come sordidi oggetti del desiderio. Viceversa, non spacciate per regali personali tool che servono a sguatterare. A meno che, lo ripeto, non sia una richiesta esplicita, esplicitamente esplicitata.
E se questo ventaglio di opzioni non vi ha svoltato il Natale, ragazze e ragazzi, che vi devo dire: procedete con sciarpe, guanti, pigiami, pantofole, collanine e braccialetti, che male non fanno comunque.
E certo, ormai per Natale è tardi, però ricordatelo alla prossima ricorrenza, che sia il compleanno, l’anniversario, il matrimonio, il divorzio, qualsiasi momento degno d’essere celebrato con un pensiero unico e originale, ecco ricordate che si può regalare anche un “ritratto a parole”, e che quel ritratto potrei anche scriverlo io per voi! Come? Vi lascio qui il link.
Baci
S.